Bahrain-McLaren, Sonny Colbrelli: “Al Tour mi sono scoperto gregario ma avrei voluto avere più libertà”

Tempo di bilanci anche per Sonny Colbrelli. Il corridore della Bahrain – McLaren è riuscito a vincere solamente una corsa durante questa particolare stagione, la seconda tappa della Route d’Occitanie, nel corso della quale è stato spesso sacrificato per logiche di squadra. Soprattutto al Tour de France 2020, nonostante alcune frazioni ben si adattassero alle sue caratteristiche, ha corso da gregario per il proprio capitano Mikel Landa, intorno alla quale era stata costruita tutta la squadra. Solo nelle classiche ha potuto giocarsi le proprie possibilità ma non sempre la fortuna è stata dalla sua parte.

Il corridore bresciano ha analizzato il suo 2020 ai microfoni di RadioCorsa, tradizionale trasmissione in onda su RaiSport: “E stata una stagione davvero anomala, corta ma intensa. Il voto che mi do è un sei e mezzo quasi sette, perchè sono riuscito ad ottenere un successo ma ho fatto anche una nuova esperienza nelle vesti di gregario al Tour de France e penso di esserci riuscito nel migliore dei modi. Sicuramente qualche rammarico c’è stato – ha confessato – per esempio alla Freccia del Brabante, dove per pochi metri non sono riuscito ad agganciarmi al terzetto che poi si è giocato la corsa vinta da Alaphilippe. Quel giorno andavo davvero bene. Anche nel Campionato Italiano sbagliando la volata ma ho trovato sulla mia strada Nizzolo e Ballerini che erano più freschi di me in volata. E anche al Tour de France dove stavo davvero bene e non ho potuto giocarmi le mie chanches”.

Certamente l’esperienza alla Grande Boucle è stata completamente nuova per lui: “Da una parte sono contento perchè ho visto che posso anche fare anche quel tipo di lavoro, però certo che con la condizione che avevo quest’anno avrei voluto giocarmi le mie possibilità – ha analizzato Colbrelli – Però quando c’è un capitano come Landa e tutta la squadra è impostata su di lui, con una mentalità, per così dire Ineos, è giusto rispettare le gerarchie della squadra. Poi anche Mikel mi voleva sempre al suo fianco soprattutto nei finali delle tappe in pianura per cercare di non prendere buchi o evitare le cadute. Comunque al Tour quest’anno, dopo la Jumbo-Visma, come squadra ci siamo stati noi a prendere in mano le cose. Penso che la nostra squadra abbia fatto un grande Tour, ha fatto quarto Landa e decimo Damiano Caruso, e siamo sempre stati davanti”. Infine un augurio per la prossima stagione, in vista della quale ha già individuato i suoi obiettivi: “L’importante è che non ci siano intoppi come quest’anno. Poi punterò alle Classiche, voglio cercare di arrivare pronto al cento per cento già dalla Milano – Sanremo“.

 

 

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